Il piccolo Hans - anno X - n. 37 - gennaio-marzo 1983
spari»). Chiusa nel suo «manichino di gesso», scheletro esterno di protezione simile a quello di tanti insetti, af fronta e attraversa quella che fu chiamata «l'emergenza» («Ballata scritta in una clinica», in La Bufera). Possiamo perciò dire che questa scelta della stasi, della immobilità, della riduzione al minimo, si configuri, per Montale, come ciò che Schiller chiama un ideale morale. Un ideale ribadito nel tu/io della Mosca/Drusilla («in uno o in due noi siamo una sola cosa», Xenia I, 14). Soltanto in questa situazione limite, il «radar di pipistrello» può scorgere «la vita che · dà barlumi» («Il balcone», in limine alle Occasioni): «Ti piaceva la vita fatta a pezzi: quella che rompe al tuo insopportabile / ordito» (Xenia, II, 12). Ma si tratta di un tema così centrale in questa poesia che su di esso si potrebbero riempire pagine e pagine di citazioni. Ve le risparmio, e così vi risparmio il seguito di un'analisi «quantitativa» sulla figura degli insetti nelle successive raccolte montaliane, Diario del '71 e del '72, Quaderno di quattro anni, Altri versi. Mi limiterò unicamente, a proposito di questo corpus dell'ultimo decennio di vita del poeta, a sottolineare, en passant, un altro nesso, e sia pure meno diretto, tra figura femminile vagheggiata, ed amata, e universo degli insetti. Scomparsa Mosca, riaffiora, nella estrema produzione di altri versi, l'emblematica Clizia. Ritorna, non più nomina ta, nella versione prescelta per la stampa di «Luni e altro», che risale al 1938 (ma le due varianti, oltre al nome, Clizia, recano una forse non insignificante allusione alla lettura montaliana del «satirico» Persia); e ritorna, nomi nata anche nel titolo, «Clizia nel '34», «Clizia dice», come lettrice di «poeti barocchi di scarsa reputazione», e, in «Poiché la vita fugge», di poeti «equivoci». Determinazioni che fanno pensare che si tratti in particolare di John Donne, come sembra confermare una nota dello stesso Montale a «Clizia dice», a proposito dei versi, «il bovindo nel quale si stette ore / spulciando il monsignore delle 129
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=