Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982
le semplici immagini del mondo attorno a noi, ma non avevamo le parole per descriverle. Forse, per poter raffigurare la morte come al di là delle parole, il pensiero non ha altra risorsa che quella di far riemergere le impressioni di quella prima infanzia, in cui ci trovavamo ancora al di qua delle parole. Così, il ragionare sul morire diventa al tempo stesso una raf– figurazione dei tempi primordiali in cui tutto era ancora possibile e in cui le cose rilucevano in una purezza che poi abbiamo perduto. È il senso di questa luce misteriosa che ci attrae e che vorremmo continuamente interrogare. È verso la promessa di questa luce che ci mettiamo in viaggio, come una possibilità nuova che riemerge proprio nell'impossibile della morte. Giampiero Comolli 235
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=