Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982
Soluzione superficiale e topologica, rigorosa ma non esatta, perché giocata sul piano delle possibilità (questo piano è forse quello de Il giardino dei sentieri che si biforcano), piuttosto che sulla linearità della catena cau– sale (o di quella sua slabbrata approssimazione che è la proiezione probabilistica): fatalismo stoico, intelligenza, umorismo. Come in Borges, quando, non senza analogie di procedimento, propone di risolvere la guerra delle Fal– kland cedendole alla Bolivia «poiché non ha uno sbocco sul mare». «Leggendo e rileggendo, nel corso degli anni, Wilde, noto un fatto che i suoi panegiristi non sembra abbiano neppure sospettato: il fatto documentabile ed elementare che Wilde, quasi sempre, ha ragione. L'anima dell'uomo sotto il socialismo non solo è eloquente, è anche giusto» (Borges). GREGORIO SCALISE La resistenza dell'aria Milano, Mondadori, 1982 Renato Giovannoli La strategia compositiva attuata da Gregorio Scalise genera serie inesauribili di enigmi. Enigmi senza mistero, nel senso che derivano da «una meccanica di nessi di fuga» (le parole virgolettate sono estrapolate dalla quarta di copertina). Nelle singole poesie presentate, sintagmi di due o più versi (con tendenza a non superare i sette) si articolano per contrapposizione dei piani di significa– zione. L'implacabile mutamento di isotopia determina un'en– tropia che nel singolo testo non trova la pace in una gerarchia semantica. La fluidità e correttezza sintattica 227
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