Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982
viene negato qualcosa. Mi viene negata la possibilità di lasciarmi andare, di avventurarmi aldilà del principio del piacere» (p. 14). In questo senso non esistono film antichi e film moderni: il cinema, come l'inconscio, si muove nell'intemporalità (p. 181). Troviamo la scena-madre, la scena primaria, posta al centro di un'autoanalisi che in– veste direttamente il momento produttivo e ideologico: in tale contesto il film più presuntuoso, Novecento (film eccessivo nel senso in cui può esserlo l'apocalisse di Cop– pola), è una sorta di acting out in cui i due padri di Bertolucci - il produttore Grimaldi (padre padrone) e il Partito comunista (modello politico e fonte d'ispirazione, figura autoritaria affettiva) - vengono rigettati con un gesto alla J.J. Abrahams. L'uomo con la macchina da pre– sa, insomma, è figlio dell'uomo col magnetofono. Troviamo, soprattutto, un'analisi del lavoro registico che, invece di soffermarsi sulla superficie sociologica della professione, tenta ipotesi sul senso profondo delle opera– zioni e dei mezzi. Se «il set è un sintomo» (p. 193), la troupe è una formazione di desiderio, e allora è attendibile una psicosomatica del filmare». Ad es. il montaggio è assimilabile alla castrazione: «Eravamo nel '68 e, in ter– mini politici, sentivamo il montaggio come il momento riformista dopo il gesto rivoluzionario del filmare un'in– quadratura» (p. 71). Volendo lacanizzare un po', si potreb– be dire: la sceneggiatura è dell'ordine dell'immaginario, le riprese sono dell'ordine del reale,. il montaggio è del– l'ordine del simbolico. La stessa direzione degli attori è da Bertolucci equiparata ad una psicoanalisi selvaggia: «Si tratta di stabilire un transfert, di creare una situazione di conforto oppure di disagio, di stabilire e indirizzare certe tensioni» (p. 91). Forse rammentando il monito di Alice (un libro senza figure, che libro è?), il curatore Ungari ha infoltito il vo– lume di fotogrammi i più disparati, foto di scena, bozzetti, quadri d'autore, album di famiglia, con l'intenzione di 223
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