Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

Discorsi omologhi attraversano i due luoghi: il discor– so filosofico-sociale - proprietà, potere, gerarchia -; di– scorso narrativo - tappa del viaggio, tappa del racconto; l'utopia della felicità collettiva nel Castello A e la rappre– sentazione della felicità individuale nel Castello B. Oscillazioni tra i due luoghi provocano ad ogni pas– saggio effetti di senso a vari livelli. Il Castello rimane il luogo dove elementi del testo passato - del superato - si danno naturale convegno per misurarsi con il testo del presente. Rino Cortiana NOTE 1 Diderot D., Jaques le Fataliste et son Maitre, Edition cnt1que par S. Lecointre et J. Le Galliot, Librairie Droz, Paris-Genève, 1976, p. 29. Tutte le citazioni, salvo diversa indicazione sono tratte da questa edizione. Le sottolineature sono nostre. ' Rabelais, Oeuvres Complètes, Garnier, Tome I, p. 194. 3 Pruner F., L'unité secrète de Jacques le Fataliste, Paris, Minard, 1970, p. 23. 4 Chouillet J., Sens, contresens et non-sens. L'allégorie du chateau dans «Jacques le Fataliste», in «Essays on the age of Enlightement in honor of Ira O. Wade» Ed. by S. Macaray. Genève, Droz, '77, p. 35. 5 Lecointre S. et J. Le Galliot, op. cit., p. 393, nota 33. 6 Kempf R., Diderot et le roman, Paris, Seui!, 1964, p. 140. ' Cohen H., La Figure dialogique dans «Jacques le Fataliste», «Stu– dies on Voltaire and the eighteenth century», edited by T. Besterman, Banbury, 1976, p. 208. 8 Cohen H., Idem, p. 209. 9 Vedi il concetto di «osteria letteraria» in V. Sklovskij, Una teoria della prosa, Milano, Garzanti, 1974, p. 150. 10 Sklovskij V., op. cit., p. 61. 11 Cfr. Lecointre e Le Galliot, op. cit., nota 151, p. 436. 164

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