Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

Padrone. Leggiamo infatti qualche riga dopo la fine della sequenza: Je vous sacrifierai mon allégorie et toutes !es richesses que j'en pourrais tirer, je conviendrai de tout ce qui vous plaira, mais à condition que vous ne me tracasserez point sur le dernier gite de Jaques et de son maitre ... (p. 31). Come possiamo constatare anche da questo passo non solo il Castello ospita, contiene anche il discorso letterario ma esso stesso assume nella sua totalità una funzione tecnico-narrativa che può collocarsi sia a livello sintagma– tico che a livello paradigmatico del testo. Registriamo infatti qualche pagina dopo: Jaques ne se fit pas prier, aussit6t il tourne bride et regagne au petit pas, car il n'était jamais pressé ... - Le chateau immen– se? - Non, non. Entre !es différens gites possibles ou non possibles dont je vous ai fait l'énumération qui précede, choi– sissez celui qui convient le mieux à la circonstance présente (p. 32). Il Castello, lungi dall'essere un luogo fisso e preciso anche dal punto di vista della struttura del racconto -, diventa un pezzo intercambiabile, una tessera che può essere usata o meno dal Lettore. L'esitazione viene in ogni caso tolta dall'intervento del– l'Autore che esclude in maniera categorica la funzione di tappa del viaggio del Castello: Comme il (Jacques) approchait, au petit pas ... du chateau? non, du lieu de leur derniere couchée ... (p. 34). Anzi le leggi del racconto procedono alla sostituzione com– pleta del significante castello «alloggio per la notte». E su questo punto abbiamo una precisazione sia del narra– tore Jacques, sia dell'Autore: 147

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