Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

via del forarne e a zaffiri per via dello splendore. Qui un processo generalizzante metonimico rigoroso annulla, una volta condotto a termine, il risultato totale dei singoli processi analogici, che sono in se stessi perfettamente corretti. La contiguità può essere addirittura mantenuta solo sul piano della motivazione; il passaggio, rifacendosi così ad una realtà percepibile all'occhio, riproduce, incu– rante della contiguità sia dei figurati che dei figuranti, i processi medesimi della visualizzazione e contemplazione ·dell'oggetto. È quanto fa il Petrarca nell'insieme della rappresentazione del componimento 127, ai vv. 43-84, di cui ho citato ora i vv. 71-76. La lunga rappresentazione può essere così schematizzata (metto fra parentesi i figu– ranti e le motivazioni che non sono nominati esplicitamen– te; designo con a i figurati, con b i figuranti): 43-46 2 57-60 3 67-70 Qualor tenera neve per li colli dal sol percossa veggio di lontano come 'l sol neve mi governa Amore, pensando nel bel viso più che umano, Non vidi mai dopo notturna pioggia gir per l'aere sereno stelle erranti e fiammeggiar fra la rugiada e 'l gelo, ch'i' non avesse i begli occhi davanti sento il lume apparir che m'innamora; se tramontarsi al tardo, parmel veder quando si volge altrove lassando tenebroso onde si move. Se mai candide rose con vermiglie in vasel d'oro vider gli occhi miei allor allor da vergine man colte, veder pensaro il viso di colei ch'avanza tutte !'altre meraviglie, con tre belle eccellenzie in lui raccolte: 127

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