Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

bale che fa il romanzo - o se si preferisce: le varie fasi attraverso le quali muove tale discorso - e supposto che in ogni testo sia disegnabile una mappa degli spostamenti metaverbali che lo determinano e lo specificano. Forse, il modulo applicato a Djinn non è niente più che il «mo­ dulo di Djinn»; anche se posso crederlo di utilità e ap­ plicabilità non limitata. Il passo ulteriore riguarda la de­ finizione delle leggi che comandano la natura dei posti e le loro iscrizioni. Lì s'intravede, se si intravede, la pul­ sione del (al) racconto. Giuliano Gramigna REFERENZE Robbe-Grillet A., Djinn: un trou rouge entre les pavés disjoints, Les Editions de Minuit, Paris 1981. Ora anche in traduzione italiana, a cura di Roberto Rossi, Guancia, 1982. Lacan J., Le séminaire Xl: «Les quatre concepts fondarnentaux de la psychanalyse», Seuil, Paris 1973. - Intervento in: J. Laplanche e S. Leclaire, L'inconscio, un saggio psicanalitico, Pratiche editrice, Parma 1980. Ricardou J., Pour une théorie du nouveau roman, Seuil, Paris 1971. Dallenbach L., Le récit spéculaire, Seuil, Paris 1977. Morrissette B., Intervento in: AA.VV. , Nouveau roman: hier, aujour­ d'hui, U.G.E. 10/18, Paris 1972. Matte Bianco I., L'inconscio come insiemi infiniti, Einaudi, Torino 1981. 83

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