Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982
definirne, un po' didatticamente, gli stadi si può fare ri corso a un modulo spurio, che approfitta in parte della teoria dei grafi, o meglio dei digrafi (grafi orientati o diretti: bisogna fornire un'intenzionalità funzionale ai mo vimenti dell'energia) e ricalca aspetti della formalizzazio ne esibita dai quattro discorsi di Lacan. Tale ricalco ra senta la manomissione o al meglio il fraintendimento, non ho difficoltà ad ammetterlo. Ma lo schema dei quattro discorsi si prestava in modo particolare per la sua capa cità di fornire insieme posti fissi ed elementi mobili, da combinare. Lo strumento contraffatto non è per ciò stesso uno strumento falso: ossia tale da perdere tutti gli effetti antichi e da non produrne di nuovi. Il modulo di cui intendo servirmi ha quattro posti che sono, in senso orario: il posto del soggetto, quello della finzione, dell'oggetto e infine dell'azione. Le etichet te, forzatamente condensative, meritano qualche schiari mento. Il posto del soggetto è - preordinato ad accogliere non semplicemente ciò che, persona o cosa, si presenta come «protagonista» della sequenza narrativa a livello dell'a neddoto, della «storia raccontata»; neppure solo ciò che secondo la grammatica è soggetto, regge la frase. Questi due punti potranno anche concorrere e coincidere, ma non sta qui l'essenziale. Il valore e dunque la posizione del soggetto tocca a quella componente o cifra che ha la responsabilità di aprire il movimento orientato di ener gia, ossia di senso. Il posto della finzione, cruciale e caratterizzante oltre che per il libro di Robbe-Grillet, per tutta una parte del romanzo contemporaneo, indica propriamente la funzione della messa in dubbio, del rovesciamento o del raddop piamento speculare. Non vi si pronuncia la forza della denegazione vera e propria ma l'ipotesi della falsificabilità continua di ogni enunciato, inerente al suo stesso enun ciarsi. 69
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