Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

spreco e di sogni», rimanda ai celebri registri lacaniani che l'autore mostra di tener presente nella loro distinzione e articolazione (avvisaglie: reale/realtà). Non per questo ci sentiremo autorizzati a parlare di psicanalisi applicata, chè le applicazioni in architettura, da Lazzaro Donati alla Coppola Pignatelli, vanno d'accordo più con lo junghismo e con le koinematiche che con la psicanalisi. Cappabianca risente certo di Lacan e, probabilmente, di un saggio di Jacques Dreyfus del '76, oltre che della propria pratica di architetto e di cinefilo, in un libretto estremamente denso che dà giusto l'impressione di abbi­ sognare di un'ulteriore specificazione. Fra i molti pregi: nessuno dell'Istituto Nazionale di Urbanistica lo leggerà mai. - Massimo Celani Poétique n. 47, septembre 1981 «Poétique» dedica l'ultimo numero interamente a Ro­ land Barthes. Da poco le edizioni Seuil hanno pubblicato una raccolta di «entretiens» di Barthes (1962-1980). E il prossimo numero della Revue d'esthétique, anch'esso te­ matico, avrà per titolo Sartre-Barthes (l'attuale è dedicato a Benjamin). I lettori di Barthes già assistono a quell'in­ sieme di riti di scritture, di esercizi critici, di frastuono di memorie in cui è difficile distinguere quanto appartiene al lavoro di costituzione di un «classico», all'affetto di amici e discepoli, alla tempestività dell'editoria (che gioca, giusto la sua funzione, l'uso del nome), e quanto infine appartiene all'indagine teorica. È tuttavia in quest'ultima direzione che il numero di «Poétique» in gran parte in­ tende disporsi. Un inedito dello stesso Barthes apre la 221

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