Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

Organizzazione alla quale aderisce, tra gli altri, Pierre De­ brey-Ritzen, psichiatra, per le sue dabbenaggini dai suoi studenti battezzato con il bastone. Mi raccontano che que­ sta è una cortesia che a Parigi si riserva ai cialtroni, ne accenna la stessa Balbi in un suo articolo di divulgazione scientifica sull'ineguaglianza. Questo è il fosso, saltiamo l'inciso: «la riconosciuta crisi del marxismo» di cui parla Rosellina Balbi esiste solo nella sua testa - se per questo s'intende il materia­ lismo dialettico. È troppo dire una testa sognante? A quel livello di «realismo morboso» in cui il soggetto si erge · sul corpo del «cane crepato» e prende i suoi desideri per realtà, terrorizzato dalle conseguenze: credere alla realtà degli stessi? Ma varchiamo la scatola con gl'indugi del politico. Finita l'era topoanalitica dei «bernoccoli» di Gall, dei si­ stemi analogici, meccanici, elettrici, chimici, ringraziato Anatole France per aver smentito le equazioni sul peso, siamo ora alle teorie geologiche, alle fantasmagorie stra­ tografiche. Ce ne sono di due tipi, apocalittiche, quali quelle di Arthur Koestler e, ci assicura la stampa quoti­ diana, recentissima di Frederic Skinner. Storico-materia­ liste, da Paul Maclean fino a Rita Levi Montalcini, senza scordare il biblico Luigi Vanzelli. Su questo versante col­ lochiamo la teoria di Renato Balbi che coniuga il sistema «uno e trino» (dal paleocervello dei rettili alla neocortec­ cia di Adamo) con la legge di Haeckel. È bene non perdere di vista l'insolente genia di costui - Rudolf Steiner e Hans Driesch, per fare due esempi da scandalo. Maturata in una stagione che si definì, da sé, millenarista, celebrante nei carnevali di Monaco il «second coming» del maligno caporale - è Stefen George il cronista e il mezzano della golosità di Haeckel e compagni per lo champagne e i giovinetti travestiti da fauni - questa legge è un'allegoria catamorfica dello stesso ordine del sogno finale, in cui la vita, ripercorrendosi in un lampo, precipita lo sventu- 216

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