Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982
Emerson. Non per niente Bloom è americano, per dirla alla spicciolata. Emerson al posto di Nietzsche traduce infatti nel presente contesto una tendenza vitalistica e volontaristica, e sotto sotto anche ottimista, estranea alla nostra cultura e che tanto meno sarebbe deducibile da Nietzsche. Perché a Bloom preme che sia possibile al lettore «conferire una maggiore centralità alle sue mis-let ture» rispetto a qualsiasi altra, ciò che sarebbe alquanto difficoltoso con «la metafora prospettivizzante di Niet zsche [la quale] necessariamente decentra» aumentando sempre più la distanza tra il lettore e il testo. Due parole, infine, per chiudere questa specie di per verso circolo ermeneutico con annesse istruzioni-su-come essere-felice-nella-tardività: nonostante alcuni concetti non siano originalissimi, originale, ci sembra, è il sistema in cui sono immessi. L'esposizione delle dottrine Kabba listiche è chiara e organica (per certi aspetti più che in Scholem), feconda la sua interpretazione «virale» (da in fluenza) dei tropi; e se anche per questo _circolo ermeneu tico vale quanto ha detto Heidegger, che «l'importante non sta nell'uscirne fuori, ma nello starvi dentro nella maniera giusta», non si può negare che Bloom nel suo ci stia molto bene. OSVALDO SALAROLI Topologie Antonio Lalli Editore, 1980 Luigi Graziali Una chiave utile per leggere Topologie di Osvaldo Sa laroli, sembra quella che richiama l'interesse per l'ordi narietà quotidiana in conflitto col suo specifico gramma. ticale, ossia con il senso delle parole. A un variegato e 211
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