Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

Il collegamento sarebbe perlomeno difficoltoso tutta­ via se la Kabbalà, che significa «tradizione», non fosse secondo Bloom, insieme alla Gnosi ma in modo ben più interessante, il primo modernismo. Non solo, ma non a­ vesse anche col nostro tempo più di una sottile parentela. Per questo è già possibile trovare in essa, completamente e minutamente articolati, i pattern, i meccanismi, i tropi e la dialettica costrutti�a e interpretativa che saranno poi tipici della poesia moderna. Come il poeta moderno infatti anche il kabbalista ha davanti a sé un corpus con­ solidato e immutabile che gli impedisce l'accesso alla creazione e all'originalità obbligandolo ad affrontare non «l'universo, ma i precursori», abitatore dell'esilio e della tardività oppresso dall'«angoscia dell'influenza», che può trovare il suo solo ambito di azione nel fraintendimento della tradizione, vale a dire attuando una «dialettica del revisionismo». Solo che questa pratica, adottata per forza di cose da Milton in poi, non è mai stata teoricamente esplicitata dai moderni, mentre invece è rintracciabile come meglio non si spererebbe nella Kabbalà, non appena si interpre­ tino in questa direzione i concetti teologici, mistici e mi­ topoietici presenti nello Zohar e nell'opera di Moses Cor­ dovero e Isaac Luria. Sarà allora possibile rinvenire, an­ che nelle componenti psicologiche ed esistenziali, le prin­ cipali figure retoriche della poesia moderna e le modalità della loro articolazione concreta, organizzate in quella che Bloom chiama la «teoria dell'influenza, [che] contempla relazioni causali che· agiscono anche in senso inverso». Teoria che è stata evidenziata per primo da Cordovero con l'invenzione delle sei behinot, designanti i multiformi aspetti che convivono dentro ogni sefirah, aspetti che spie­ gano i legami esistenti tra le diverse sefiroth (cioè gli attributi emananti da Dio), e corrispondenti a: 1) l'ironia, che traduce la dialettica presenza-assenza; 2) la sineddo­ che, attraverso la quale «la poesia-nascosta nel testo poe- 208

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