Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982
3. Lontano dall'equilibrio L'uomo ha memoria del passato e attesa del futuro. Solo per qualche dio la situazione può essere simmetrica: il Giano dei Latini, dio bifronte, guardava con le sue due faccie tanto indietro quanto avanti. La meccanica di Ga lileo e di Newton si comportava pressappoco allo stesso modo e ancora in un larghissimo settore della scienza fisica che da essa ha preso le mosse se alla variabile che rappresenta il tempo e che assume valori crescenti durante lo svolgersi di un dato fenomeno si dànno valori decrescenti in modo da fare procedere il fenomeno in senso inverso, il sistema studiato risulta ripassare esatta mente per gli stadi attraversati. Così: un pianeta può ruo tare attorno al sole in un verso o in quello opposto, u n'onda elettromagnetica può divergere da un punto o con vergere su di esso, un raggio luminoso può passare dal l'aria al vetro o viceversa, seguendo la medesima traiet toria... Eppure la situazione ipotizzata dalla meccanica è solo una situazione-limite: il fumo di una vaporiera, lo sciogliersi di una zolletta di zucchero nel caffè o... il nostro gatto che balza su un topolino e lo divora sono altrettanti esempi di processi irreversibili in cui non c'è più simmetria tra passato e futuro. Dunque quel tipo di scienza «classica» è, detto semplicemente, una fisica in cui il tempo non scorre nel modo unidirezionale. che il linguaggio quotidiano invece riflette. (C'è qui una specie di paradosso: nell'atto stesso della nostra conoscenza c'è sempre qualcosa di fondamentalmente irreversibile. Se la meccanica celeste - cioè una disciplina teorica - si applica a una fenomenologia - e può così aver un con tenuto empirico - è perché vediamo i pianeti e questi sono illuminati dal sole...) Ma l'ideale di scienza implicito nella meccanica doveva rivelarsi inadeguato a causa del progresso stesso della fisica. «Proprio all'inizio del XIX secolo, proprio nel mo- 181
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