Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

Progetto, in Opere, Torino, 1968, voi. 2, p. 202). Per sfuggire a tali stimoli occorrono azioni- specifiche (nutrimento) le quali richiedono una organizzazione strutturale e funzio­ nale della Q cioè che essa venga trattenuta e scaricata secondo modalità di adattamento biologico. L'attenzione dell'aspetto genetico evolutivo (nel senso biologico dell'ontogenesi e della filogenesi) è costantemen­ te presente nel Progetto e si esprime con il costante ri­ ferimento ai bisogni (urgenza vitale, esigenza della vita) indicando chiaramente come Freud tenda a superare il ristretto riduzionismo di tipo neuromorfologico guardan­ do l'organismo in modo globale o meglio a quel livello di organizzazione di esso in cui risultano evidenti i suoi rapporti di conservazione e adattamento rispetto all'am­ biente. La base strutturale della funzione primaria di scarica è costituita da neuroni completamente permeabili q> che svolgono anche l'azione percettiva di recezione degli sti­ moli esterni. Questi neuroni percettivi q> sono in comuni­ cazione con un altro sistema di neuroni \V capaci invece di trattenere una certa carica Q e svolgere la funzione secondaria volta a inibire e regolare la scarica di Q. Nella rete di neuroni \V il più o meno stabile variare delle bar­ riere di contatto fra essi esistenti, permette sia di tratte­ nere le cariche Q, sia di fissare le tracce mnestiche pro­ dotte dal ripetersi degli eccitamenti, cioè dal passaggio lungo determinate vie della rete di cariche Q derivate dall'ambiente. Il sistema di neuroni \V costituisce dunque la base strutturale della memoria, ma pur essendo relativamente protetto dall'apporto di Q proveniente dall'esterno attra­ verso i neuroni percettivi esso è invece alla mercé degli stimoli e quindi delle cariche Q provenienti dall'interno dell'organismo; «ed è per questo fatto - osserva Freud - che si origina, all'interno del sistema, l'impulso che so- 151

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