Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

poetico: il film d'orrore, il fumetto. È stata rilevata la presenza di una certa imagerie gotico surreale, sappiamo che la Plath ha studiato i simbolisti, che ha molto amato Yeats, ne ha persino abitato l'appartamento londinese. Ma la figura del padre vampiro, o della mummia vivente che si sfascia in un grande spogliarello è filmica. «It is all Hollywood, windowless» (È tutto un Holl yw ood, senza finestre, «Lesbo»). Nei «Papaveri di luglio» il sonno delle capsule oppiate può ricordare la distesa rossa e mortale del Mago di Oz. Mentre certe comparse dell'omuncolo, del kamikaze, o del Ku Klux Klan («Cut») hanno più un carattere da fumetto. Il tono dialogato di certe battute, o il ritmo cantilenato, quasi a botta e risposta («L'aspi­ rante», «Lady Lazarus») rinviano a sequenze teatralizzate. L'intersezione dei diversi codici interviene a sciogliere la tensione che si carica nel testo con un effetto di ironia. Con questo trattamento la composizione stessa si cuce come un'operazione che congiunge pezzi desunti da reper­ tori diversi, sottolineando in questo modo straniato la mostruosità di certi insiemi. Il testo funziona snodandosi e svincolandosi su diversi livelli (quello narrativo, quello drammatico, quello del recitativo o del cantabile, quello poetico) saldandosi da composizione a composizione o all'interno di una stessa poesia. Se una operazione «mostruosa» cuce il testo, tanto più confeziona la cosa veramente esemplare; l'oggetto av­ volgente-avvolto nasce da una chirurgia che ne rattoppa i lembi, ne appronta un sacco, un pacco. Questo è il punto centrale: le cose di Ariel si offrono nell'insieme composito e senza forma dell'impacchettamento. È un punto d'arrivo per le cose smembrate che si chiudono in una sovrappo­ sizione di materie, che così rifinite trovano una momen­ tanea stabilità: l'assemblamento innaturale del sacco (di patate, di bambini, di dio, di polvere), o piuttosto la con­ fezione del pacchetto regalo (cui assomiglia il travestimen­ to delle persone negli abiti, «La riunione delle api»). 105

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