Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

nel testo di Ariel, è preso dalla poesia «Tulips»; in questa composizione troviamo ampiamente esemplificata quella presenza di cose di cui estenderemo la ricerca a tutta l'opera. Il repertorio del corpo frammentato, e soprattutto la folla di cose quotidiane, si convertono incessantemente nel testo in un movimento che le sospinge e le trasforma: così le cose passano dallo stato solido a quello liquido, fino a quello gassoso, che ritorna con particolare insisten­ za. Non voglio dire che sia la stessa cosa che si trasforma, ma è come se a ogni apparizione di oggetto seguisse una piccola stasi - l'espressione è della stessa Plath - e poi di nuovo un altro oggetto ma di forma e natura diversa. Se ci fermiamo a una breve analisi dei «Tulipani» trovia­ mo già chiaramente indicate due categorie di cose. «Tulips» è una composizione del marzo 1961, contem­ poranea a «In plaster» 6 : la prima è stata raccolta in Ariel, la seconda in Crossing the water. L'indicazione cronolo­ gica situa la posizione di transizione in questo componi­ mento che ha caratteristiche stilistiche e formali degli scritti precedenti a Ariel, il cui tempo di composizione prevalentemente è il secondo semestre del '62. La maggior parte delle composizioni di questa raccolta è meno estesa, con sviluppi interni di figure meno ampi, con passaggi narrativi meno lunghi di quelli che troviamo in «Tulipa­ ni»; la poesia però è ben legata all'ultima raccolta per lo sviluppo dei temi centrali e significativi per tutta l'o­ pera. Questo ci fornisce un punto di partenza particolar­ mente adatto. L'intera poesia - formata di 9 strofe di 7 pentametri giambici che tendono a eccedere la misura classica - è strutturata su due assi semantici: le prime 5 strofe si organizzano intorno al bianco, le ultime 4 intorno al rosso. Al bianco è connessa una situazione tipica degli oggetti che ritorna costantemente: è una situazione di appiatti­ mento, di annullamento e disintegrazione; un apparire delle cose in qualche modo precedente alla stasi, e al 102

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