Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

e così la rivalità sessuale dell'eroina, originariamente rivolta alla madre, appare in un contesto della rivalità tra sorelle per l'uomo 17• E benché l'uomo in questione sia di regola il principe, vi sono chiare indicazioni in alcune versioni - per esempio il fatto di chiedere regali al padre - che sia proprio quest'ultimo l'oggetto reale della gelosia. Così, sempre nella versione di Basile, quan­ do il padre parte per un viaggio si offre di portare regali per le sue figliastre, che gli chiedono begli abiti e cosme­ tici. Chiede quindi a Zezolla (Cenerentola) che cosa vor­ rebbe, ma « quasi per dileggio» 18 • Ella tuttavia chiede un dono dalla colomba delle fate. Ma il padre se ne dimentica; e allora le fate con una formula magica im­ mobilizzano la nave che lo porta e spiegano il perché al capitano: « Perché il principe che vien con voi ha man­ cato alla promessa verso la figlia, ricordandosi di tutti fuorché del sangue proprio» 19 • E gli danno il loro dono per Zezolla, un albero di dattero dal quale può sortire una fata che fornirà gli abiti magici con cui Zezolla andrà al ballo. I regali del padre sono tùtte cose che consen­ tono alle figlie di diventare donne desiderabili: gli abiti e i cosmetici delle sorelle equivalgono all'albero di dat­ tero che produce abiti magici. Ma questo significato, mentre è palese nel caso delle sorelle, non è immediata­ mente ovvio per quanto riguarda il dattero; per dir così, il padre non sa che cosa sta dando a Zezolla. È come se il dono tra padre e figlia implichi un legame sessuale tra di loro, e ciò non fa problema nel caso delle sorelle, che in realtà non sono le sue vere figlie, ma deve essere camuffato nel caso di Zezolla mediante la natura enigma­ tica del dono. Il lapsus del padre, che si dimentica di lei, rafforza questa interpretazione; e le fate rendono chiara la distinzione incorporata nel tabù dell'incesto : « ricordandosi di tutti fuorché del sangue proprio ». (Il lapsus viene ripetuto, probabilmente in modo significa­ tivo, da Bettelheim, che non ne parla nel suo esame 85

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