Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

di proletariato e capitale nel faccia-a-faccia dove l'iden­ tificazione speculare contribuisce a fare inghiottire nella matrice ogni sforzo per liberarsene. Sposta cioè il servo residuo nell'operaio fuori dalla trappola del discorso del padrone; il significante primario, S,, non è più a dispo­ sizione del maitre, ma prende il posto di a che, dalla posizione di prodotto, viene a sua volta alla posizione dominante che lo caratterizza nel discorso dell'analista. La classe assente « Ma il taglio, è altrove da dove noi lo collochiamo » (cfr. Lacan, seminario L'angoisse, 1963). Non riguarda l'oggetto parziale cui ci si riferisce, la mammella per­ duta, ma si pone prima, in quell'arcano di cui parlammo dell'accumulazione originaria dove il taglio è al di là del mancante parziale, all'interno di un'unità che costituisce la relazione parassitaria del soggetto a un organismo, l'incorporazione del contadino alla terra. Non è dunque da individuarsi ;nella forza-lavoro sot­ tratta all'operaio, dove si delinea piuttosto in nuce un organismo nuovo, da parassitare, e il mondo dell'operaio e della macchina potrebbe allora segnare nella transi­ zione al socialismo il nuovo arcano di un'accumulazione che ha sempre la funzione di trasmettere residui nella nuova forma economica. Ma, il taglio, è da ritrovarsi nella terra madre, nella superficie avvolgente e disegnata che ancora tiene insieme il guscio di quell'oggetto fasci­ noso e opaco all'interno del quale i bambini accendono oggi una luce: il mappamondo. È a una terra antecedente la sua separazione in vi­ gneti, coltivazioni eccetera, che ci si riferisce. E allora non stupisce che il taglio sia altrove dall'oggetto man­ cante e, in più, che il dolore sia altrove dal taglio. Ciò che fa male infatti è l'arto fantasma, non la mancanza 27

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