Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

la morte che non mancherà di toccare anche la terra-ca­ pitale, «tra le due morti», si costituisce il soggetto come tale. La funzione del soggetto, sottolinea Lacan nel caso del piccolo Hans di Freud, è di essere «tra i due» : nel sogno delle due giraffe, una grande e «vera», l'altra piccola e «spiegazzata», del piccolo Hans si evidenziano i due estremi del soggetto tra l'identificazione all'ani­ male «nella sua forma naturale» (cfr. Marx, cit.) che rappresenta la madre e quella a qualcosa che ha invece della superficie di un foglio che ci richiama alla fun­ zione «superficiale» della scrittura. Il segno del suo costituirsi, del soggetto, è colto nel passaggio tra la massa che si identifica rispetto a Uno grande e la classe che si decreta quando l'individuo è già in qualche modo «specificato» nell'uno piccolo del tratto. L'accento che Marx pone sulla classe dei proprietari di forza-lavoro come classe capace di rivoluzione ci ri­ porta all'interno di quei «discorsi» strutturanti cui ac­ cennavamo all'inizio: quattro discorsi, che sono il di­ scorso del padrone, quello dell'isterico, quello dell'ana­ lista, quello universitario, in cui la posizione del signi­ ficante primario, dell'oggetto a, del sapere, e del sog­ getto come soggetto diviso mutano secondo dei quarti di giro che possiamo ben dire «rivoluzionari». La mutilazione Sia nel primo che nel terzo tipo di identificazione proposto da Freud, legame emotivo con il padre o «im­ portante comunanza affettiva» in un caso · di «infezione psichica», appare evidente per entrambe le identifica­ zioni l'intermediario-desiderio. La seconda forma di identificazione, legata alla fun­ zione del tratto unario, sembra piuttosto rivelare un 24

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