Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

cosa solo per un altro significante, e in questo suo non significare qualcosa per qualcuno, l'identificazione si di­ stingue dall'unificazione. Così, « mentre, sulla base della produzione capitalistica, alla massa dei produttori diret­ ti si contrappone il carattere sociale della loro produ­ zione, nella forma di un'autorità rigorosamente norma­ tiva e di un meccanismo sociale del processo lavorativo articolato in una gerarchia completa, - autorità però che spetta ai suoi depositari in quanto personificazioni delle condizioni di lavoro rispetto al lavoro, non, come nelle precedenti forme di produzione, in quanto domi­ natori politici o teocratici - fra i depositari di questa autorità, fra i capitalisti stessi, che si contrappongono l'uno all'altro soltanto come possessori di merci, regna una anarchia completa, nel quadro della quale la strut­ tura sociale della produzione si afferma solo come una soverchiante legge naturale nei confronti dell'arbitrio individuale» (Marx, III, 1182). A questo punto possiamo cominciare a domandarci quale sia il « tratto» che consente l'identificazione di una classe nel sistema capitalistico. Che cosa è una classe « Più tutto ciò che è della diversità dei sembianti si attenua, più si incarna la differenza come tale», sotto­ linea Lacan (sem. cit.). Più si abbandona il discorso sul « simile», il proprio simile, sull'« identico», l'identità dei redditi, più viene in evidenza quella differenza pura che il « tratto» incarna e che segnala non l'unificazione ma la divisione, la separazione. Non è importante dunque che Mosè sia stato ebreo piuttosto che egizio, ma che sia stato separato, dislocato, che lo segni una differenza in quanto tale, irriducibile 19

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