Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
La ' favola antica ' non ha autore, e gli uomini in essa già ci sono, e il dio è uno · di loro. L'ordine del Oènesi, a contatto col mito, è rov , esciato. L'uomo non è il compi mento della creazione: sotto il suo sguardo non solo si compie la « mutazione » dello stato felice, la fine del- 1'eden, ma la stessa mutazione della ter_ra: ché la terra « era molto più piccola che , ora · non è», il cielo era « senza stelle», e non c'era il mare, e su tutto si sten deva un'immensa uniformità. Questa mutazione della ter ra e dei sentimenti, lo svolgimento stesso della favola, · avviene entro la storia di un rapporto degli uomini con gli dei. Di un rapporto di potere. Che conosce, come ogni potere, le implicazioni delle due parti, lo scontro, l'in ganno, la mediazione, la finale esplicitazione del dominio degli uni sugli altri. La Storia del genere umano è la storia dell'affermarsi di u11 potere contro gli uomini, la storia della loro definitiva condanna alla verità della propria condizione. Favola del potere. Di un potere che non fonda la sua legittimazione nella colpa dell'uomo, come il dio della Bibbia_. ma è sancito dall'impossibilità per l'uomo di accedere alla felicità. Un potere che trasforma quello che all'uomo sembra l'ultima definitìva conquista ai fini della sua 'liberazione ', la venuta della Verità sul la terra, nello strumento di conoscenza della propria con dizione infelice. La scoperta del limite e della uniformità della terra, l'uscita dall'orizzonte della fanciullezza e del la prima adolescenza danno avvio a quella insoddisfazio ne ed inquietudine, a quella distanza dalle immagini di felicità che saranno le cause di un - conflitto permanente con gli dei. Le opere del dio, che occulta il limite attra verso la varietà del paesaggio, che crea « il popolo de' sogni» perché inganni gli uomini raffigurando loro una ·« pienezza di non intelligibile felictà», non rescono a produrre la serena accettazione dello stato di cose esi stente: il conflitto con - gli dei si inasprisce, compaiono l'empietà e l'iniquità. E compaiono a causa dell'infelicità, 83
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