Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

le censure avranno l'oggetto fisico, il corpo d'un testo, nel quale condannare tutti i libri fantastici che lo costitui­ scono. Una nota ( « Vedi, tra gli altri, il Buxtorf, Lexic. Chaldaic. Talmud. et Rabbin. col. 2653 et seq. ;,) accom· pagna l'apertura del Cantico del gallo silvestre, ma il ri· ferimento si dissolve e si trasforma in una figurazione da zoologia fantastica: il disegno del gallo fa della pagina una miniatura da bestiario medievale deprivato delle con­ notazioni morali e acceso soitaato dell'irrealtà dello straordinario; ma la mescolanza di lingue orientali nella « lettera ebraica » con cui si compone il testo disegna un'altra immagine: da mosaico bizantino che celebra l'incontro tra cultura d'Oriente e cultura d'Occidente, da allegoria che consegna alla 'figura ' la meditazione so­ lenne sul destino degli uomini 5 • Il cantico del gallo è stato trascritto: da questo momento la ' zoologia fanta­ stica ' lascia il posto ad una 'filologia fantastica ': « pe­ rocché si è trovato in una cartapecora antica, scritto in lettera ebraica, e in lingua tra caldea, targumica, rabbi­ nica, cabalistica e talmudica, un cantico intitolato, Scir. detarnegòl bara letzafra, cioè Cantico mattutino del gallo silvestre: il quale ·non senza fatica grande, né senza interrogare più d'un rabbino, cabalista, teologo, giuriscon­ sulto e filosofo ebreo, sono venuto a capo d'intendere, e di ridurre in volgare come qui appresso si vede ». La fatica del filologo, che scioglie l'impasto linguistico�ma­ gico, e lo riduce nel << senso » della comunicazione, lascia irrisolte molte questioni: queste questioni, invece di af­ frettare la trascrizione e dissolvere la finzione dell'apo­ crifo nella materialità d'un testo e nella sua gnomica, al­ lontanano il Cantico nel territorio favolistico e . offrono consistente argine ad un'eventuale lettura 'realistica ' del testo: resta irrisolto « se questo Cantico si ripeta dal gallo di tempo in tempo, ovvero tutte le mattine; o fosse cantato una sola volta; e chi l'oda cantare, o chi l'abbia 77

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