Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
fuori, ma fabbrica e gestisce fino ad esaurimento nel pro prio circolo chiuso il meraviglioso stesso. Il che per lo meno insegna che si tratta di processi classificabili solo con molta prudenza ed elasticità. Il debito Pensare « con i piedi » è alla portata dell'essere par lante da quando v�gisce - è stato dettò con autorità. Sarà meno imbarazzante, dunque, che per parlare di un certo tipo di fantastico ci si sia attaccati a « corpi vili » come appaiono, secondo una superstizione ancora dura a morire, i testi della narrativa poliziesca. Che siano « po polari)) non significa d'altro canto che siano semplici os sia non suscettibili di analisi, di una decostruzione pro ficua. Dai corpi vili è lecito saltare ai corpi nobili. Per poco che sia attento, il ,lettore riesce a trovare il senso e i procedimenti del fantastico dell'interno, oltre che natu ralmente in Poe, in Baudelaire, in un certo Dostojevskij, in Mallarmé (consiglierei di rileggere con attenzione la traccia che va, mettiamo, dal sonetto 1n x alla triade che s'inaugura con . « Tout Orgueil fume-t-il du soir »•••) Debbo dire tuttavia che cominciare di qui, mi sembrava un po' più noioso. A Sherlock Holmes dobbiamo tutti un piacere di lettura (e quindi di gioco, di smontaggio) più denso e imperioso: forse regressivo, ma in questo campo non sarà neanche il peggio. Mi sono poi accorto che la suggestione di quel fanta stico non procede soltan_to dallo scritto ma da un modo più ampio di concepire il testo, inglobandovi le illustra zioni. Voglio dire che « leggere Holmes » non sarà mai completo se non abbia il supporto e l'integrazione dei fa mosi disegni di Sidney , Paget che accompagnavano le sto rie nello Strand Magazine: sulla natura dell'intérieur e 68
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=