Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

NELLO STUrDlETTO DEL TASSO ... Mi è sempre parso e pare, che questo poeta (il Tasso) . sia nelle sue invenzioni oltre tutti i termini gretto, povero e miserabile; e all'opposto, l'Ariosto magnifico, ricco e mirabile: e quando mi volgo a considerare i cavalieri con le loro azioni e avveni '­ menti, come anche tutte l'altre favolette di questo poema, parmi giusto d'entrare in uno studietto di qualche ometto cur:ìoso, che si sia dilettato di ador­ narlo di cose che abbiano o per antichità o per ra­ rità o per altro, del pellegrino, ma che però sieno in effetto coselline, avendovi, come saria a dire, un granchio petr.z'rfi:cato, un camaleonte secco, una mo­ sca e un ragno in gelatirna in un pezzo d'ambra, al­ cuni di quei fantaccini di terra che dicono trovarsi ne · i sepolcr.i antichi di Egitto, e cosi in materia di pittura, qualche schizzetto di Baccio Bandinelli o del Parmigiano, e mili altre cosette; ma all'incontro, quando nel Furioso, veggo apriirsi una guardaroba, una tribuna una galleria regia, ornata di cento sta­ tue antiche de' più celebri scultori, con infinite sto­ rie :imtere, e le migliori, di pittori illustri, con un numero grande di vasi, di cristalli, d'agate, di lapi­ slazzari e d'altre gioie, e finalmente ripiena di cose rare, preziose, maravigliose, e di tutta eccellenza. E acciò che questo che dico così generalmente, si co­ nosca esser vero, andremo esaminando di mano in mano a i lor luoghi tutte le azioni de' cavalieri e tutte le favole... Galileo Galilei (da « Considerazioni al Tasso » in Scritti letterari a cura di Alberto Chiari. Le Monnier, Firenze 1970). 55

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