Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
tema del traditore e dell'eroe Questo tema è di Borges, il quale l'ha immaginato « sotto la nota influenza di Chesterton (inventore ed esor natore di eleganti misteri) . e del·consigliere aulico Leibniz (che inventò l'armonia prestabilita)» 24 • In una finzione Borges promette di scriverlo, intanto - « oggi, 3 gennaio 1944» - dice come l'intravede. Ma la storia è tutta in questo raccontare (in misure e modi d'appunto o di breve referto) come viene intravista mentre si promette di scriverla. La finzione è compiuta e non c'è altra storia: se ci fosse svolgimento, e il tema vi trovasse la forma che qui si promette di cercare, sarebbe un'altra storia. La promessa è la forma ellittica del racconto; secondo l'or dine letterale della finzione si limiterebbe a provocare questa forma; mentre la leggiamo, comunque, sappiamo che in �realtà non c'è promessa. Non prendo, certo, questo gioco di simulazioni, che si riproducono minutamente nei significati e in . elementi della sintassi a formare il corpo e la verità di un racconto, come una propaggine o una originale restaurazione di maniere barocche. Non sto congetturando d'esaminare un geniale rinnovamento di una prerogativa di quello stile. Semmai il barocco è più dichiarato, e. compenetra,to di zelo, nella mànipolazione delle istituzioni formali, coniuga l'artificio con · 1a sua dimostrazione (mentre il testo bor� gesiano evita di farlo), finge qualità reali e oggetti e di chiara la finzione nello stesso atto dell'invenzione lingui� stica, per quell'attitudine . a risolversi e a scoprirsi nel puro divenire letterario, nella « crescita del discorso su di sé» 25 • E'. stata piuttosto un'affinità a persuadermi. Anche il testo del Tema del traditore e dell'eroe, questo oggetto, come gli oggetti dell'assortimento barocco di Bloch, sem bra sottrarsi alla sua propria utilizzazione: il suo « por tamento» è quello di una narrazione non fatta per nar- . 40
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