Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

Zanzotto semantico / Si può interrogare il testo poetico contemporaneo a partire dalla distinzione di Benveniste fra semiotico e semantico. Il semiotico illumina, nella funzione poetica, la strut· tura formale dei significanti mostrando un senso che Agosti chiama sopra o sotto segmentafo. Il semiotico si presta allo studio formale dei significanti perché la sua unità è il segno; e la sua dimensione è intralinguistica. Ma a che co�a porta un approccio semantico del te­ sto poetico? Posto che per Benveniste semantico è lo stu­ dio dell'apparato formale delil'enunciazione. Ogni enun­ ciazione implica un locutore in una posizione e una serie di indici specifici che la indicano (sMfter), uno o pii.i de­ stinatari, qualsiasi grado di presenza si attribuisca loro, e il presente come forma assiale coincidente con il mo­ mento de1l'enunciazione. Dunque il semantico studia la lingua nella sua fun­ zione di mediazione da uomo a uomo, la sua dimensione è la frase e le situazioni di discorso che presupone. Ma nel testo poetico tutto ciò è assai problematico, perché locutore e destinatario sono puramente fittizi, dotati di una presenza non certo fattuale come nel discorso a · voce. Tutta la letteratura presenta enunciazioni riferite, sia pure dissimulate. 179

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