Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

il tempo dell'uve, alto in un velo australe l'Arno turge le efemeridi sperse degli scalmi; e àl fuoco adolescente dei ginepri s'illumina il palmento acre di lepri fuggitive dai boschi delle mente. Se un giorno tacerà la bionda voce ch'inesistenti soli educa e lune frante, chi mai risveglierà le brune torpidità del mio cuore? Ma tu chiedi una vita, chiedi ancora simile al tuo rimpianto un'ala al giorno che dai monti disancora l'aurora ingeminata nel suo rosso corno. E dove la melanèonia più è lata odi Sirio portarsene via il tempo e il fuoco dell'amore, inusitata, traendosi nel suo purpureo vento. Ma per essere più triste io m'attardo tra te e me come al lembo dei giardini · il blu disanimato del tuo sguardo. 7 Da: La figlia di Babilonia, di Piero Bigongiari (Parenti 1942): . Dove fuggivi, orme di miele al tenero sorso -di· luna ancora si trattengono come muore la terra sulle labbra, le fortune a cui durano discendono furibonde al suo fiele, e tu infedele infedele cammini e non ti tocchi. Se tu m'ami alla fine del ricordo d'una luce che lampa sul tuo rosa te perduta chi osa ora chiamarti! tardi il fulmine incendia sul tuo volto e non posa sul fiume quella rosa baciata e data al vento delle lacrime. La notte canterà, l'amore scorre lontano dalle rose che tu getti, tu l'udrai mormorare, urgere .fumo 177

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