Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
propulsiva che irradia l'intero tessuto limitrofo. C'è una sola figura del periodo ipotetico in Luzi: appunto que sta, dell'impossibile-reale. I tempi grammaticali, 1e con nessioni si aprono, non più legate non dirò a un referen te sensibile ma neppure a un certo sistema a':cettato di « senso poetico». Ne segue una convertibilità continua delle energie mobilitate dai singoli elementi lessicali, sin tattici e metrici. Il /se/ opera allo stesso modo dei /chi/ interrogativi che gremiscono il testo luziano: « Chi scio glierà la tua chioma dormiente?»; « Ma chi tiene l'in du"stre oro dei campi?»; « Ma chi canta canzoni, chi ar gomenta?». E' il momento di guardare alle specifiche costruzioni del discorso poetico che in Luzi segnalano i contenimenti e le irruzioni - anche con il rischio che gli esempi appa iano talvolta rozzi. La sorella notturna 3 è il primo reper to. Intanto vi si possono incontrare alcuni dei significanti idiosincratici non appena della poesia luziana ma di tutta la produzione fiorentina di quella stagione: luna, notte, vetri, mare, specchio; cui andrebbero aggiunti: fanciulla, tedio, mestizia, Orse, Sirio, crete, aurora, chioma, dia spro, delirio, giardini, rose e tutta una ricchissima aral dica vegetale (per questo, le più ghiotte catture si fareb bero in Bigongiari: difatti un elenco molto più scrupo loso del mio è stato steso da Macrì in un saggio su Bi gongiari raccolto poi in Caratteri e figure della poesia italiana contemporanea, Vallecchi, 1956). A tale ricogni zione si accluda quella degli usi assoluti di - certi verbi (/esorbita/ in Vino e ocra: « più luc�nte là esorbita la stella / di passione»; /solca/: « Umido solca nel futuro / il vascello» in Terra; e in Es.iJtavano a Eleusi i bei ci pressi, /desiste/: « il tempo dorato degli astri / desi ste...») Anche su quésti aspetti della poesia ermetica si potrebbero costruire schemi di lettura. Ma converrà li mitarsi. La sorella nottura è formata da quattro quartine, con 166
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