Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

Le energie del testo poetico e loro vicissitudini ,,, 1. La critica letteraria può · giovarsi qualche volta di una specie di miopia che la induca a leggere un testo molto da vicino; o forse sarebbe più esatto parlare di temporanei fenomeni di riduzione del campo visivo. La ricerca mvcrologica che insegua in un ridotto « prepa­ rato » testuale l'intera rete di rapporti, di determinazioni, di necessità che costituiscono un libro, o l'opera glo­ bale di uno scrittore, o addirittura una scuola poetica, testimonia fol'Se più ancora .che una fède degna . di Cu­ vier, l'illusione metascientifica di tin Discorso che sia sempre uguale a se stesso. Se dunque nel cercare ,di con­ tribuire minimalmente a una lettura della poesia erme­ tica 1 si è proceduto, scartando per centri concentrici, dalla nozione stessa :di ermetismo a ·una manifestazione di essa (Ja cosiddetta pléiade fiorentina), a un gruppo di suoi esponenti (Luzi, Bigongiari, Fallacara, Parronchi), fino al punto d'arresto: alcuni testi dei citati; non vuol dire che sia stato cancellata come inutile l'analisi del ma­ gazzino fantasmatico, konico (direbbe Macrì) dell'erme­ tismo, le sue ascéndenze e contributi nella storia figu­ rale della poesia europea, le significazioni connesse ai · suoi incroci storici e culturali. La fiducia era, è, che an­ che dalle « petites perceptions » o minime percezioni ine­ renti a un testo circoscritto, interrogato secondo una 157

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