Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

sulla linea orizzontale del tracciato linguistico solo alla fine del vocabolo eme:r;gente, come si usa talora fare an­ che nell'acrostico volontario (ma in questo caso segnalo la licenza includendo fra barre le lettere lette orizzontal­ mente). Escludo in questo modo l'acrostico sillabico. Così facendo, rinuncio ad occorrenze talora splendide, co­ me la prima ottava dell'Adone, che, salendo, e saltando il « santa» del v. 3, rinchiude l'acrostico sillabico : Sete de te bel-la i' ò: IO chié;l.IIlo te, per cui si volge e move LA più benigna e mansueta sfera, sa n ta madre d'Amor, figl i a di Giove ,. BELia dea d'Amatunta e di Citera; TE, la cui stella, ond'ogni grazia piove, DEla noHe , e del giorIJ.O è messaggiera; TE, ile, cui rnggio lucido e fecondo SErena il cielo ed innamora il mondo. Rinuncio ad un acrostico così diverte , nte come quello che appare in un sonetto ancora del Marino sul vecchio amante che bacia la fanciulla e dice: Vespone sei; od a quell'altro dello Stigliani, che si forma in un madrigale intorno ai baci rapiti dalle aure, dicendo: Aure eco 1 4. Le rinunce saranno compensate dalla credibilità maggiore che si suole concedere ai procedimenti rigorosi e coeren­ ti. Come appare dall'ottava mariniana, la lettura dell'ac­ rostico può procedere anche dal basso verso l'alto, arti­ ficio praticato anche nell'acrostico volontario. Nel caso . di frasi o sintagmi articolati, frammischio letture di­ scendenti ed ascendenti; in qualche caso l'ordine dell'ar­ ticolazione non è rigorosamene progressivo; e ripete co­ sì uno dei fenomeni che si osservano nel settore dell'ana­ gramma · occulto, con la conseguenza già lì ampiamente testimoniata d'un discorso frammentario che affiora, qua­ si un iceberg, dal discorso formulato. Per mettere sotto 15

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=