Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
Psicoanalisi dei malati tipo _ <<acting out>> Questo studio è una rielaborazione dei materiali d'una serie di conferenze aventi per tema l'acting out (Nemes, 1967). La nozione stessa di acting out ha un senso piutto sto ampio e anche piuttosto discutibile. Dobbi�o con siderare il fenomeno che sottende come un tratto di ca rattere impulsivo, o piuttosto come una forma d'azione che si manifesta in una situazione determinata? Dobbia mo limitare il suo senso alla situazione analitica, sia du rante la seduta che fuori di questa, secondo la definizio ne del Vocabulaire d_e la Psychanalyse, o piuttosto chia marlo « acting in » all'interno della situazione terapeuti ca e riservare il termine acting out per l'agire che ha luogo fuori delle sedute? Le connotazioni possibili ren dono incerti a decidere in che misura l'espressione in glese corrisponda a quella di « agieren » di Freud (1914). Quest'esposizione si limiterà, per ciò che concerne queste questioni, agli aspetti che riguardano i casi analizzati. Ci si può accostare al problema dell'agire dalla parte dell'azione, sistemando i termini ricordo-agire in una successione, invece che opporli. L'azione affettiva può così occupare una delle estremità della serie, colla ver balizzazione privata dell'affetto all'altra estremità. Sap piamo, infatti, che l'abreazione verbale è azione di livello più evoluto. Esprimere verbalmente le emozioni provate 69
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