Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

to della riserva mentale. L'appello alla buona fede, che mette ora gli psicoanalisti delia scuola lacaniana -nella situazione di una cernita, un 'tri, come quello di cui si par­ lava nello scritto sulla logica del sospetto fa venire in mente l'opposizione contenuta nel titolo di un breve scrit­ to di Freud del 1906 : Diagnostica del fatto e psicoanalisi. Se torniamo all'analisi di Antonio, vediamo che non è lo scattò della molla del significante nell'interruzione della seduta ad aprirla al confronto di una rivalità tra fratelli esplicita, non soffocata dal modello speculare e non « sperimentale», capace pertanto di tradursi in una modificazione della « realtà». E' piuttosto la danza di un gruppo di fonemi dentro e fuori la frase, nell'intervallo tra il suono e il senso, nel legame complesso tra l'incon­ scio, che è lo psichico reale, e la realtà del mondo esterno. E' la relazione di un gioco grammaticale elementare, una declinazione: go-ghe-gu, con determinate configurazioni spaziali. Solo il riferimento all'estensione e alla direzio­ nalità dell'apparato psichico ha promosso nella posizione di Antonio una specie di cambiamento strutturale. Il sogno di Antonio corregge il ricordo d'infanzia: è scoppiata la guerra. Ciò che è importante, dice Antonio, è il fatto che si trovava nell'unico paese in cui avrebbe potuto essere coinvolto in una guerra guerreggiata. L'unico paese. Il fatto che questo paese sia proprio la Russia, non può non riportarci · alla condizione della ìiberazione dei tre prigionieri di Lacan. Essi possono li­ berarsi tutti e tre. Guerra, catastrofe, liberazione, gioia. Qualcosa nella struttura del tempo logico richiama la possibilità del comunismo in tutti i paesi. Solo se tutti i paesi sono comunisti è possibile il comunismo. La psi­ coanalisi non ha un avvenire che nel crollo degli sforzi per edificarla. Il sogno di Antonio · rovescia questa condi­ zione indicando proprio la Russia come « unico paese». Proprio perché si scioglie la trappola della liberazione si­ multanea, può introdursi lo spazio di una differenza, quel- 211

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