Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
mi sembrano vie inoperose, procedimenti già condannati dalla operazione di · igiene mentale effettuata da Lacan. E' sugli aspetti configurativi e strutturali del linguag gio, quegli aspetti sui quali Benjamin Lee Whorf invitava a fermare l'attenzione quando affermava che « bisogna saperne di più sul linguaggio» 17, è su questi aspetti che dobbiamo far luce se vogliamo saperne di più sull'appa rato psichico e sulle conseguenze che la considerazione della estensione, direzione e complessità di questo « stru mento . composito» ha sulla tecnica psicoanalitica 18• Su questa strada ci imbattiamo in quelle che Jakob son chiamava . « figure grammaticali» o « sensi gramma ticali» e che gli sembravano riallacciarsi al modo di Spinoza di trattare la grammatica more geometrico 19 • Le corrispondenze complesse che così si mostrano tra le funzioni della grammatica in poesia e i rapporti geome trici· nella pittura permettono di dilatare la « puntuali tà» dell'« atto analitico», se così vogliamo chiamarlo, a cogliere i dintorni della forma del sintomo e le dirama zioni delle vie di guarigione (antenne dell'inconscio, pro paggini della pulsione...). Incontriamo ancora le « figure di pensiero», il cumu lo, le gradazioni, il climax, il chiasmo, figure di pensiero e figure del sintomo, sli cui mi sono soffermato nei s�minari degli anni scorsi, dal chiasmo alla silhouette, e che trovano una corrispondenza nelle « configurazioni al l'interno e al di fuori della frase», oome le definisce F6nagy nel lungo intervento che mi ha inviato per que sto convegno e che verrà pubblicato in un quaderno del « Piccolo :Hans ». Lo · spostamento dell'accento da una posizione isolata dell'inconscio al suo reinserimento nella complessità, nella Zusammensetzung dell'apparato, produce quel mu tamento di scena che in un tessuto verbale, che è la tra ma significativa della nostra vita psichica, fa risaltare le strutture non verbali (geometriche, musicali). 209
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy