Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

tattile-visiva. Un tono può sì indicare . una direzione spa­ ziale, ma non può costruire uno schema spaziale. La real­ tà che viene mediata dall'universo tonale non dà quindi alcun orientamento nel tempo e nello spazio, nonostante possa avere una sua localizzazione nel tempo e nello spazio. All'inizio della vita si trova questo senso di realtà più primitivo (che deve integrare il << senso di realtà magico­ allucinatorio » di Ferenczi): c'è un meccanismo atto a ri­ chiamare l'attenzione del feto nel corpo materno, e suc­ cessivamente del lattante, su un determinato mondo e­ sterno, prima attraverso il battito ritmico del <;:uore del­ la wadre e poi attraverso impressioni acustiche rassicu­ ranti dello stesso genere (Salk, 1973). Nel lattante più sviluppato questo senso di realtà orientato ai toni viene ad integrarsi con la funzione orale e tattile, cioé con un'organizzazione volta ad afferrare la realtà esterna (nu­ trimento, appoggio, oggetti). Un'organi�zazione rivolta ad una determinata realtà esterna esiste anche alla base della ses · sualità matura. Anche a questo proposito è stato Ferenczi (1924) ad e­ sporre lo sviluppo psichico di questo senso erotico di realtà, ipotiz�andÒ che il punto culminante di questo sen­ so viene a realizzarsi nel desiderio allucinatorio di torna­ re nell'utero materno, simbolicamente attraverso il . pene e realmente attraverso lo sperma. Se tuttavia nel senso non erotico di realtà il mondo dei toni, la musica, giunge a predominare, pregiudica anche il senso erotico di realtà, mentre domina nella sessualità: il senso erotico di realtà regredisce e abbandona la fan­ tasia di desiderio del corpo materno. Si rifà ad altri mo­ delli più antichi, ritrovabili nel mondo esterno. La mu­ sica apre la strada alle regressioni (Pfeifer, 1923). 5. Qualche dichiarazione a conferma. Vi sono molte dichiarazioni . circa l'effetto della musica che accennano · 20

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