Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
sacra, poiché la musica profana rendeva gli uomini effe minati e sensibili. Il Pan greco è dio della musica e del- 1'omosessualità (Felszeghy, 1920). A Sparta l'omosessuale veniva chiamato _ Elcr1tÀ.T)vaç-, « colui che sussurra» (da 1tvEi:v = · parlare a fior di labbra, secondo il Lexicon des Altertums di G. Petz, 1904). Per Gluck, e particolarmente per Wagner, nell'opera il testo rappresenterebbe la parte maschile e la musica la parte femminile, che gli si adatta (Molnar, 1969). 4. Modalità di sviluppo della perversione. Freud ri tiene che possano esserci vari esiti dinamici. In Psicologia delle masse e analisi dell'Io (1921) egli scrive: « Un gio vane maschio è stato insolitamente a lungo e troppo in tensamente fissato alla madre nel senso del complesso edipico. Quando la pubertà è trascorsa egli si trova però a dover rimpiazzare la madre con un altro oggetto ses suale. Avviene allora un improvviso cambiamento; l'ado lescente non abbandona sua madre e cerca ora oggetti che possano per lui sostituire il proprio Io, oggetti ai quali poter dedicare quell'amore e , quelle cure che ri� cevette un tempo da sua madre. Si tratta di un processo frequente, di cui è sempre possibile trovar conferma e che naturalmente è del tutto indipendente da qualsivo glia ipotesi circa la forza motrice organica e i motivi di tale svolta improvvisa». In tal modo Freud lascia aperto il problema se l'omosessualità non esista già in prece denza. Nell'Introduzione alla psicoanalisi (1916-17) Freud fa un'affermazione cui rimanda Mitscherlich-Nielsen (1970): il perverso si situa di solito, se non al di là del principio del piacere, certamente al di là del principio di realtà. Il cosiddetto senso di realtà si trova sviluppato insuf ficientemente nel perverso. Ora, la realtà che viene rap presentata dal senso dell'udito è altresì una realtà più povera, più sfumata, di quanto non sia quella esterna 19
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