Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

Sulle origini della perversione in un malato borderline Il caso che sarà presentato è quello di un giovane di ventisei anni, condannato alla terapeutica forzata per pedofilia omosessuale, essendosi dedicato a dei giochi sessuali con dei ragazzini di circa dieci anni. Con il pre­ testo di far loro ascoltare della musica, li attirava a casa sua, cantava e suonava il pian_p poi gli proponeva di « montare a cavallo », a mo' di esercizio di ginnastica; mettendosi completamente vestito bocconi sul bambino, ne godeva. · Senza dubbio, prese progressivamente co­ scienza della sua perversione nel corso della procedura penale; in seguito a tale consapevolezza avvertì la neces­ sità di una psicoterapia che oltrepassass� i limiti · della terapeutica forzata. I suoi momenti di angoscia apparsi attorno agli otto anni, la paura dinnanzi ai compagni · di classe, e la pena che questi ultimi gli causavano con i loro scherni, come del resto la solitudine e i tormenti sofferti per i suoi misfatti, rappresentano le sue più im­ portanti esperienze soggettive. L'anamnesi offre i seguenti dati principali: nato . cia­ notico, come secondogenito, nove anni dopo la sorella; allattato al seno fino al quattordicesimo mese; sottopo­ sto a un intervento chirurgico per una ernia inguinale; succhia il dito fino a quindici anni. Dopo otto anni di scuola elementare apprende il mestiere di conciatore di 170

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