Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

Ho usato il termine « psicofobia » per esprimereTav­ versione nei confronti dei problemi psichici. La paura del contagio può impedire il riconoscimento di qualcosa di familiare nel lamento del paziente. L'orrore per il dolore può indurre nell'infermiere un comportamento rigido, resistente, e la tendenza a prendersi cura unicamente del­ l'aspetto somatico può isolare il paziente (Hofling 1968). Il primo passo per il trattamento dell'ansi� è la cono­ scenza di sé stessi, il prendere atto delle proprie çmsie e dei propri punti deboli. E' stato interessante rilevare tutti questi aspetti nel caso di un'infermiera che stava iniziando il suo corso professionale. L'ànsia insorgeva in lei - come succede agli studenti in medicina che diventano ipocondriaci in seguito agli studi ed alle esperienze pratiche - ma que­ st'ansia si è andata poi attenuando con l'aumentare delle esperienze da lei fatte. Dapprima erano i pazienti anziani che la impaurivano: « Anch'io diventerò come loro?». Al letto dei pazienti apoplettici ella pensava: « Potrebbe accadere anche a me questo?». Accanto ai problemi per­ sonali è necessario affrontare anche una quantità . di pre­ giudizi che si incontrano nella pratica. Intendiamo cioè il disprezzo per il comportamento ansioso illogico e pri- mitivo. (Ad es. « ... è mai possibile che un adulto si com- porti così? ... » « ... come si può aver paura di farsi infilare l'ago?» ecc.). Bisogna riconoscere al paziente il diritto di provar paura nel suo modo peculiare. I lamenti di pa­ zienti · ipocondriaci incontrano spesso grande avversione e sdegno: « la loro è solo tutta immaginazione ». Con le loro :- parole e il loro comportamento i medici e gli infermieri possono influire sull'ansia del paziente. Un obiettivo importante del personale· sanitario è di di­ minuire o risolvere quest'ansia. · In primo luogo il dottp­ re e l'infermiere possono aiutare il paziente a compren­ dere la sua ansia, in modo tale da poterla dominare. Se si riconosce l'ansia del paziente, il suo oggetto, i suoi 150

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