Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980
A due anni parla distintamente e con frasi elaborate. « E' come me, non smetterebbe mai di parlare» dice la madre. Ella trova che le qualità verbali e l'intelligenza del · bambino sono superiori a quell� dei coetanei. « Po tevo parlare di . tutto - con lui », ci dice ancora, « anche i vicini erano ammirati quando lo sentivano parlare ». Il bambino aveva due anni e otto mesi circa allorché la famiglia soggiornò due settimane - in Cecoslovacchia, presso i nÒnni materni. Il viaggio era stato un avveni mento interessante e piacevole per il bambino ; avevà anche imparato qualche parola ceca. In settembre il bambino (due anni e nove mesi) fu mandato alla scuola materna, perché la mamma voleva riprendere il suo lavoro. All'inizio egli non vi andava vo lentieri. Una sera, ai primi di ottobre, poco dopo avere messo a letto il bambino, la madre ricevette un telegramma dal la Cecoslovacchia (suo padre era morto); scoppiò in sin ghiozzi senza pensare che il bambino potesse sentirla. Il bambino chiese di fare pipì, quirtdi interrogò la madre su ciò che era accaduto. Per soddisfarlo la madre rispo se con un « non è niente» · e tentò di mostrarsi felice. Il bambino evitò di porle altre domande. L'indomani la madre prese il treno per recarsi al funerale. Il padre e il bambino la accompagnarono alla stazione e agitarono il fazzoletto nel momento in cui il treno si allontanò. La madre lasciò il bambino dicendogli che si recava a fare visita ai suoi genitori e che sarebbe tornata di lì a uno o due giorni. Il bambino non fece nessuna domanda, non pianse e . continuò ad andare regolarmente alla scuola materna. Una settimana dopo l'accaduto egli_ iniziò a balbetta re. Al momento dell'anamnesi la madre era ancora ve stita di nero dalla testa ai piedi. Nello sviluppo della bal!>_uzie ho tenuto conto della 119
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