Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980
Gli altri facevano certi rumori, e poi anche noi. Quindi ci si insegna a supplire il gemito con « Ho dolore »••. . Potreste domandare: « Il gemito per che cosa sta?». - Proprio per nessuna cosa. « Ma voi non desiderate ap punto dire che gemete?». No; ma il gemito non è l'e nunciato 'Io gemo'». Cf. sopra, pp. 88-89]. Se dico che dobbiamo presumere un'espressione che non mente, ciò non può spiegarsi sostenendo che il do lore corrisponde realmente a questa espre ' ssione. Non stiamo mentendo, stiamo dicendo la verità, se alla frase corrisponde un fatto. Ma questa non è affatto una spiegazione ma una semplice ripetizione a meno che non vi aggiungiamo un « e cioè questa �» e una dimostrazione; e tutta la spiegazione consiste appunto nella dimostrazione. L'intero problema, qui, è sorto per il fatto che la dimostrazione di 'vedo rosso ', 'ho male ai denti', sembra indiretta. �< Ma non stai dicendo che tutto quel che accade è che egli geme, e che niente è dietro ciò? ». Sto dicendo che non c'è niente dietro il gemito. « Ma aHora non hai realmente male ,- soltanto gemi?! » - Pare che qui ci sia una descrizione del mio comporta mento, e anche, nello stesso senso, una descrizione del mio dolore! L'una è., per così dire, la descrizione di un fatto esterno, l'altra di un fatto interno. Ciò corrisponde all'idea che, nel senso in cui posso dare un nome a una parte del mio corpo, posso dare un nome a un'esperien za privata (solo indirettamente). E richiamo la vostra attenzione su ciò: i giochi lin guistici sono molto molto più diversi di quel che pen siate. Non potreste chiamare il gemito una descrizione! 96
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