Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

Wir haben hier keinen Vergleich des Satzes mit der WirkliJchkèit! (Kollationieren.) [Non c'è qui nessun pa­ ragone della proposiz:ione con la realtà! (Confrontare.)] Immaginate un Robinson Crusoe che menta _a se stesso. - Perché è difficile immaginaTselo? Ma si direbbe ohe uno mente a se stesso se, per es., sposta l'orologio in avanti per sveg1iarsi prima. Falsificare un conto. Sommo delle cifre, arrivo a 273 lire, poi cancello 3 e al suo posto metto 5. Quando, in questa discussione, parliamo di mentire, ciò deve sempre significare una menzogna soggettiva, e una menzogna soggettiva all'altro e non a se stessi. Ci possiamo immaginare qualcuno che, in modo co­ stante, menta soggettivamente ma non obiettivamente. Egli mente ogni qual volta che chiama il rosso ' ver. de ' e il verde 'rosso '; ma, nei fatti, ciò che egli dice concorda con l'uso di -altre persone, per cui il fatto che mente non è mai notato. « Der lii.gt , der sagt " ich sehe rot " und sieht die Farbe, die er selbst mit dem Worte 'grii.n' bezeichnen wiirde ». Aber das heisst doch, wahrheitsgemass so be­ zeichnen wii.rde. Oder konnen wir sagen, « fur sich so bezeichnen wii.rde »? Daher ist die Idee, dass man lii.gen kann indem man laut das eine und leise das andere sagt - und was man laut sagt ist hier diJe Lii.ge. [,« Egli mente se dice ' vedo rosso ' quando vede il colore che egli stesso designereb­ be con ' verde '. Ma ciò significa: in modo veritiero Io designerebbe così. Oppure potremmo dire; « lo designe- . rebbe così per se stesso »? 86

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