Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980

. notes magico C'è dell'un... Leggo, alla fine del - secondo capitolo del Perturbante, queste parole di Freud a proposito dell'effetto inquietante che il genitale ,femminile può provocare nel ne­ vrotico: « Questo perturbante (Unheimliche) è però l'accesso all'antica patria (Heimat) dell'uomo, al luogo in cui ognuno ha dimorato un tempo e che è anzi la sua prima dimora. 'Amove è nostalgia ' dice un'espressione scherzosa, e quando colui che sogna una località o un paesaggio pensa, sempre sognando: ' Questo luogo mi è noto, qui sono già stato ' è 1ecita l'interpretazione che inserisce al posto del paesaggio l'organo geni _ tale e il corpo della madre. Anche in questo caso, quindi, unheimlich è ciò che un giorno · fu heimisch (patrio), familiare. E il prefisso negativo un è il contras- · segno de.Ila rimozione». L'ultima frase mette · in moto una serie di rimandi: « c'è dell'un... » si potrà dire. Il perturbante è del 1919, sei anni dopo un altro scritto di Freud, La nega­ zione, t.incara teoricamente che « la negazione è un modo di prendere conoscenza del rimosso»; e poi: « mediante il simbolo della negazione il pensiero si affranca dai limiti della rimozione e si arricchisce di contenuti che gli sono indispensabili per poter funzionare ». La brachilogia di quella frase estratta dal Perturbante (« il prefisso negativo un è il contrassegno della rimozione») tanto più stimola in quanto veicola un raccourci, un corto­ circuito concettuale: che si possano dare marche verbali alle quali venga deferita la manifestazione di un intero processo psic4ico; che lo condensino o addirittura lo costituiscano in atto all'enunciarsi. Così attraverso l'un di unheimlich s'affaccia, non più velato o meglio: velato/svelato, l'incon- 163

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