Il piccolo Hans - VII - n. 27 - luglio-settembre 1980
- in un modo importante. Anche i'« uomo dei topi» aveva sette anni quando accadde un episodio che ricorderà nel1e prime due sedute di analisi). « Tutto quello che Teresa mi aveva raccontato del- 1'antenata ,spagnola mi era sempre sembrato interessan te ,e in qualche modo misterioso, così rivedendo il fra tello mi capitò involontaTiamente ,di toccare quest'argo mento. « Tua nonna era spagnola» dissi a Giuseppe il quale lì per lì mi guardò , srupefatto. « Spagnola? questa per me è una novità...». Poi un •sorrisetto astuto gli sfiorò le labbra e aggiunse « Ma si dioe che la nonna abbia avuto un'avventura con un ufficiale appartenente alla nobiltà bavarese!» Mi alzai, molto scosso, e presi congedo». (Anohe qui un _ fratello è detentore post mor tem di una verità celata). C'è qualcosa, in questa vicenda, che ha il connotato isteTico della « messa in scena» (ricordiamo che l'iste ria è stata la prima forma di nevrosi infantile dell'« uo mo dei lupi>�)- La moglie dello zio, personaggio sosti tuto del padre, parte del ·romanzo familiare, era spa gnola sulla scena, Rosina, del Barbiere di Sivigl.ih. Per contro la moglie Teresa, attraverso la quale il signifi cante Spagna torna a evidenziarsi imperiosamente nella vita dell'« uomo ,dei lupi», era sempre stata, a detta di questi, così tedesca (in quanto a senso di ·responsabi lità, diligenza, fiducia) « come solo · una spagnola osti nata può riuscire ad apparire». Il fatto che attraverso la figura di un fratello dal nome biblico, questo signi ficante appaia legato storicamente a una menzogna (la nonna di Teresa non era dunque spagnola, e non si era sposata con un ufficiale spagnolo, ma aveva semmai avuto l'avventura da cui forse discendeva Teresa, con un ufficiale bavarese: resta fermo l'« ufficiale», mentre ruòtano le nazioni), questa menzogna ci permette di risalire una , seconda volta il percorso compiuto e di spingerci oltre quell'età mi.steriosa e più volte evocata 159
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