Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
tembre 1898 e rielaborata nel breve articolo sul Mecca nismo psichico della dimenticanza). Il nome dimenticato era quello di Luca Signorelli; al suo posto gli era venuto in mente, tra gli altri, quello di Botticelli. Ma si trattava, secondo le sue parole, di « scoprire una relazione che vada al di là del ripetersi di sillabe uguali (o meglio di successioni di lettere uguali)» (p. 20). Sotto'lineando, in questo come in molti altri casi l'« istanza della lettera», egli anticipava, come osserva Lacan, le scoperte linguistiche di Saussure e dei suoi continuatori. Queste ricerche hanno posto ampiamente in luce co me nel testo poetico si addensino - e diciamo pure « si condensino», tropi e figure fonetiche che instaurano relazioni polivalenti tra i significanti, e producono il loro ribaltamento sullo stesso piano semantico. Con uno dei suoi giochi di parole - che, come si sa, non sono mai gratuiti - Lacan osserva che tra i meccanismi della freudiana Verdichtung (il termine tedesco per « conden sazione») e quello della Dichtung, la poesia, esiste una stretta simiglianza, o connaturalità. Seguendo ancora Freud - e qui il Freud dell'Analisi dei non medici (Opere, IX, pp. 360 sgg.) - abbiamo tenta to di accostare le modalità di funzionamento della rima a quel fondamen�o comune di cui egli ci parla, e che ri cerca nello �< schema della struttura dell'apparato psi chico che noi ci siamo formati nel corso degli studi ana litici. Uno schema, come Freud sottolinea, che è sì una Fiktion (µna �< finzione») di carattere ipotetico, ma che condivide con altri schemi scientifici, il pregio di va lere per « ciò che se ne può fare ». E dal momento in cui lo trac�iò nel Progetto del 1895 Freud dimostrò in tutto il corso della sua opera quanto di quello schema �< si poteva fare». Selezionando una categoria che nel progetto è essenziale, quella di Bahnung mi sono chiesto se in quel particolare artifizio che è la 80
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