Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

una conoscenza parziale, della compos1z10ne di questo strumento quant'altri mai misterioso e stupendo» 39 • E' importante rilevare questo . «quant'altri mai» che sta ad indicare il prolungarsi dell'apparato psichico in al­ tri strumenti, sue appendici, sue protesi. Ma di questo più avanti. Ciò che conta ora è rimarcare come siamo in grado di capire - senza bisogno di introdurre nuove nozioni come 11'«attachement» di Bowlby o l'«istinto di aggrap­ parsi» di Imre Hermann - di capire il fatto strano che qualcuno, immune da intossicazioni allucinogene, può sognare di «neve» o di «scimmie», sinonimi usati per la droga pesante, cocaina ed eroina. L'apparato psichico potremmo scriverlo, con una condensazione di più lingue; appat-rato, esca dei sogni e di quel moto che chiamiamo desiderio nella prima metà della parola; e nella seconda: ratage, se lo scacco è inevitabi1e: ma anche ratus e ratio, se la concerta­ zione delle parti separate dà luogo a qualcosa come un ordine possibile. La «finzione teorica» di un apparato primario ci permette di gettare nuova luce, ci sembra, sulla que­ stione dei «bisogni». In uno scritto del 1912, Contributi a una discussione sull'onanismo, Freud ci parla dell'in­ staurarsi di «un modello psichico secondo cui per · sod­ disfare un grande bisogno non si è costretti a operare una modificazione del mondo esterno» 40 • E aggiunge: «Tuttavia quando si sviluppa una notevole reazione a questo modello ci può essere l'avvio alle più preziose qualità di carattere». Tralasciando altre considerazioni, ci interessa sottolineare che è a proposito dell'apparato primario che Freud parla di «modello psichico» il che ci dice molto sul suo . potere di infiuenzare... financo la psicoanalisi (e specialmente una psicoanalisi... senza modelli). Inoltre, l'esistenza di quest'esca nell'apparato psi- 52

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