Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
conclusioni cui giunge un cocainomane, paziente di L. Lewin: « Ci vorrà solo un po' di tempo e tutta la mia concezione del mondo approderà a una sola frase: Dio è una sostanza» 34 • « Non c'è dubbio - scrive Freud nel Gapitolo set timo della Traumdeutung - che anche questo appa rato - e intende l'apparato psichico che con quell'« an che» ricollega agli apparati studiati dalla teoria evoìu zionistica darwiniana - ha raggiunto la sua odierna perfezione attraverso una lunga evoluzione» 3 5. Da no tare quella « perfezione» che stride con l'impianto me todologico della frase. Poche pagine dopo riprenderà « Ci eravamo immersi nella finzione di un apparato psi chico primitivo il cui lavoro è regolato dallo sforzo di evitare un'accumulazione di eccitamento e di mante nersi il più possibile privo di · stimoli» 36 • Osserviamo che quell'i« immersi» richiama il sogno in cui si era « calata» Anna. Dal terreno della scienza evoluzionistica ci siamo spostati a quello della finzione. L'idea di un apparato « primario» assegnabile al bambino che cerca di ricostruire la situazione del primo soddisfacimento prendendo la via più breve dell'« investimento totale . della percezione» 37 , che è la via dell'allucinazione, è una « finzione teorica» 38 • Questo apparato primario non esiste e non è mai esistito come tale al principio della vita psichica. La rimozione, in quanto Urverdrangung, rimozione originaria, batte sul tempo la percezione. L'implicazione delle due frasi che abbiamo riportato prima ci conduce però a una rilevazione paradossale: l'« immersi» della seconda proposizione evoca la « per fezione» della prima, per cui la perfezione in cui ci immergiamo non è quella dell'oggetto amato ma quella dell'apparato psichico per il quale Freud alla fine della Traumdeutung userà l'espressione estatica di « questo strumento misterioso e stupendo». Ma rileggiamo tutta la frase: « Seguendo l'analisi del sogno, raggiungiamo 51
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