Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

brumba! e doveva essere condotta fuori all'istante per soddisfare la sua sete improvvisa. Il sogno successivo che Anna porta in analisi ri­ guarda una voce che scandisce nitidamente la .frase: «O mangiare o parlare». Ma l'altoparlante del sogno avrebbe anche potuto sentenziare: o leggere o scrivere, o amare o essere amati, o parlare o pensare, appunto o bere o vedere. Il suo desiderio di un rapporto con la realtà a cinque sensi, ai quali si aggiunga come resto una logica dell'integrazione-associazione, trova un osta­ colo nello sguardo che prevale, invade. La necessità, nel rapporto con l'altro, di frapporre uno schermo di parole sposta il problema della realtà sul piano del sa­ pere. Il sapere universitario, di facoltà scientifica all'oc­ casione, ci informa di determinate «invenzioni»: come tenere ferme queste invenzioni, nella ripetizione e nell'ap­ plicazione delle conoscenze memorizzate, con quali verifi­ che? Chi ci assicura che quello che abbiamo imparato è ancora qudlo che è stato una volta trovato o inventato? Anna non è una drogata e neppure dedita al «fumo». Ma l'episodio della «brumba» evocato nella seduta pre­ cedente le ricorda un vecchio film di quelli accompa­ gnati col pianino, o forse è una scena vista per strada, un omino con la pianola e una scimmia sulla spalla. ·La brumba, la scimmia, la tastiera, le mani bianche come la neve. La scimmia, la neve. Sì, una sostanza liquida, vischiosa. «Ieri sera sono andata al cinema. Quando sono uscita mi è capitata una cosa strana: mi sono calata in un sogno che avevo fatto tempo fa e che mf aveva riempita di angoscia. Mi sono sentita comple­ tamente rilassata, pacificata». Anna studia farmacia, su­ pera brillantemente gli esami, ma qualcosa la turba: è il " problema metafisico per eccellenza, il problema delle «sostanze», cioè dei medicamenti che entrano nell'orga­ nismo e lo influenzano. Che cosa può farle distinguere da droghe nocive? E' un collegamento che ci fa pensare alle 50