Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
ciò che ha di validità lo riceve da ciò che la preclude. La censura è il garante della nostra salute mentale. Il momento , della « finzione » Sogno di Anna. Sogna una tastiera di pianoforte e su questa tastiera ci sono delle mani che sono forse le sue mani e di que ste mani la colpisce soprattutto che sono molto bian che. Questo breve pezzo che ricQrda le dà il senso che il sogno fosse più complicato e che ci fosse qualcosa in questo sogno che le dava un · senso di grande gioia. Le viene in mente a proposito di questa tastiera che non era lei, lei non ha mai suonato il piano ma · una sua cugina sl e che in famiglia dicevano che aveva mani di pianista. Lei si sentiva molto defraudata perché c'era questa attenzione per la cugina che suonava ed era il periodo in cui aveva una sensazione sgradevole di sé, aveva 13 o 14 anni e le viene in mente che uha delle sensazioni di disagio veniva da · una specie di acne gio vanile. :Le viene inoltre in mente che qualche giorno prima era al caffè con sua madre , e aveva notato sulle mani di sua madre delle macchie scure e aveva pensato che era un segno di vecchiaia -:- e sua madre aveva detto che da ragazza aveva così delle belle mani. A questo punto sono due le parole che si eviden ziano: le belle mani - della pianista, della madre da ragazza. E una brutta pelle, macchiata o rovinata dal l'acne. Belle - pelle. La giovane si ricorda che da pic cola non sapeva mai quale lettera, la m o la n, . dovesse pr�cedere la p o la b, e nello stesso tempo la confu sione che le capitava di fare tra queste due consonanti. Osserva ridendo che quando la portavano al cinema se vedeva qualcuno bere incominciava a gridare brumba!
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy