Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
dell'apparato percettivo risulta «tangibile» se pensiamo che mentre una mano scrive, l'altra cancella 2 9• Le tracce invitano a una investigazione e lasciano intendere che, a bene interpretarle, si può giungere a ciò che si crede di avere dimenticato. Solo che in realtà non si è dimenticato niente. L'uomo dei lupi non ha mai dimenticato né nascosto di aver letto il Don Chisciotte. Questo dato stava lì in tutta evidenza, come la lettera rubata, più che come un indizio per la lente d'ingran dimento di Sherlock Holmes. Insomma la psicoanalisi non si avvale affatto, come vorrebbe il «paradigma indiziario» 30 di C. Ginzburg; dell'intuizione, ma piutto sto della costruzione. E' di Freud l'osservazione che i ricordi non emergono, come - si è soliti dire, ma si formano 31 • Diversamente dalle tracce che si distendono nel tempo e sono rinvenute da indagini poliziesche, i residui · si dispongono nello spazio, come strati non sovrapposti ma tutti simultaneamente conservati di un'antica città. L'apparato psichico sembra così non avere a che fare che con «residui», ,e questi residui sono residui di una esperienza mancata. Le stesse immagini verbali che do vrebbero servire al passaggio dal regime allucinatorio all'azione specifica, da un lato sono anch'esse una val vola per la discarica di energia superflua 3 2 , dall'altro si presentano come «residui», residui verbali appunto, resti di cose udite. La massima difficoltà sta proprio nel giustificare l'esperienza. Il nuovo infatti, come ah biamo visto, risiede solo nella complicazione dello stru mento psichico, nel diramarsi di investimenti laterali, nella successione invariabile delle · eccitazioni attraverso una «processione di istanze» 33 • E sia questa proces sione che queste istanze non ci sono svelate da una sorta di percezione endopsichica ma dalle trasforma zioni dovute alla censura. L'esperienza è sbarrata e tutto 48
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