Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
« ... Ma anche la nostra costruzione è tuttora incomple ta. A prescindere dalle molte incertezze che abbiamo incontrato penetrando nelle tenebre della psicologia, una nuova contraddizione sembra angustiarci» 7 • Il capitolo settimo è dunque un vjaggio poetico, come l'Odissea, l'Eneide o la Divina commedia, tratta la ma teria apparentemente più arida, struttura e funziona mento dell'apparato psichico, col tocco del meraviglioso. E richiama così anche Jules Verne. Con impercettibili slittamenti siamo trasferiti dal registro dell'epica a quel lo della science fiction e della scienza. Se il poeta è la guida, il veicolo di questo viaggio è la stessa idea di apparato psichico provvisto di una direzione e questo veicolo è dotato di una sorta di « pilota automatico»: « In questo modo ha acquistato valore perfino la teoria del sonno parziale; ma non abbiamo posto la caratte ristica dello stato di sonno nella dissoluzione delle con nessioni psichiche, bensì nell'impostazione del sistema psichico, che domina ·di giorno, sul desiderio di dormi re» 8 • Così dopo l'uomo della strada, che banalizza tutto ciò che tocca, in un'ultima metamorfosi anche il poeta è licenziato e la figura che incontriamo a indiriz zarci nella comprensione dei processi psichici normali .è quella dello scienziato. « Ci troviamo qui sulla strada migliore per prose guire la costruzione dell'impalcatura psicologica, che ab biamo abbandonato d op o l'inserimento dei due sistemi !ne e Prec. » 9 • Unendosi a quella di costruzione, la metafora del viaggio lascia il terreno della poesia ed entra in quello della scienza con lo stesso passo inaugurale che ha te nuto Descartes agli albori della razionalità classica. Co me infatti ha ricordato recentemente Salvatore Veca quella del viaggio e della costruzione sono immagini della ragione che accompagnano la formulazione di quel 39
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